Quando sei venuto al mondo ti è stata prestata una manifestazione fisica: una macchina perfetta formata da un organismo dotato di una intelligenza e capace di emozionarsi, un corpo in grado di portarti in giro per il mondo per il periodo che ti è concesso vivere.
Ti è stata data inoltre un’altra grande opportunità, quella di scegliere quale strada percorrere e che tipo di esistenza viverti. Sì, è proprio così tutto dipende da te, tu sei il conducente della tua incarnazione terrena, allo stesso modo in cui un automobilista conduce la sua automobile. Il guaio è che ti sei dimenticato di chi sei veramente, ti sei identificato con il tuo corpo: è come se l’automobilista pensasse di essere l’automobile e non colui che la sta conducendo. Tu sei in grado di plasmare il tuo corpo, di indossarlo nel migliore dei modi senza ammalarti e godere delle sue possibilità, grazie alle capacità della tua mente alimentata dalle tue emozioni. Tornando all’esempio dell’automobilista è come se il corpo fisico fosse la carrozzeria, la mente il motore e le emozioni il carburante dell’automobile. L’automobilista dovrebbe essere in grado di salire sull’automobile e guidarla nella direzione da lui stabilita.
Tu dovresti essere in grado di condurre la tua esistenza nei modi, nei luoghi e nelle situazioni da te volute, seguendo i tuoi talenti che rappresentano la strada maestra in cui muoverti: non è vero?
Allora perché non lo fai?
Te lo dico io perché: perché ti sei identificato con la tua incarnazione ti sei dimenticato che sei un essere capace di plasmare la materia, di avere a tua dispersione una mente superiore alimentata da emozioni superiori come l’amore, la compassione, la comprensione e la beatitudine.
Di tutto ciò non fartene una colpa, è la cosa più naturale del mondo, è una transizione, ci siamo passati tutti.
Ora vengo a spiegarti un esercizio il quale ti servirà per ricordarti in ogni momento della tua giornata chi sei veramente: un essere senziente che sta pilotando la sua manifestazione terrena.
Procurati un braccialetto rosso di qualsiasi tipo, anche un semplice filo di lana
Esercizio del bracciale rosso
Il bracciale è un ancoraggio alla tua testimonianza, un ulteriore invito all’osservazione.
Indossa il bracciale rosso e ogniqualvolta sarai in una situazione che ti provocherà malessere, ansia, disagio, inadeguatezza, senso di abbandono, paura o rabbia il tuo bracciale ti ricorderà di osservarti.
Ti accorgerai ben presto che le situazioni o le persone che generano tali emozioni sono sempre le stesse, come se in automatico scattassi a un loro comando. Questo accade perché sei vittima di un meccanismo che si è generato nei primi anni di vita e si è consolidato con le esperienze accumulate negli anni.
Ora ne sei consapevole e ogniqualvolta tu lo osserverai gli darai meno importanza togliendogli energia.
Ricorda che devi solo osservare: non sforzarti di uscirne dalla situazione bloccandola, non sentirti in colpa e soprattutto non giudicarti. I meccanismi sono molto potenti e l’unico modo che abbiamo per risolverli e non dargli più importanza togliendo loro energia e attivando l’osservazione tramite il testimone interiore.
Quando tu osservi consapevolmente utilizzi un tot di energia, che è la stessa che alimenta i tuoi meccanismi. Con il tempo la tua osservazione del meccanismo, nel momento in cui lui si genererà, gli toglierà un poco di energia. Quella stessa energia che tu starai utilizzando per osservarlo.
Arriverai al punto che affronterai il meccanismo con leggerezza e comincerai a prenderti in giro, questo sarà il momento in cui esso sarà sciolto e tu non lo subirai più ma semplicemente lo osserverai con distacco.