Dalla nascita alla morte la manifestazione dell’Essere nella incarnazione terrena.
Quando sei stato concepito eri ancora dentro all’Uno e ne eri consapevole, nell’istante in cui sei venuto alla luce del mondo è iniziato il tuo distacco e col passare degli anni ne hai perduto man mano la consapevolezza. Ad un certo punto della tua vita dopo aver toccato la massima espressione della fisicità si riaprirà il barlume della consapevolezza e comincerai a chiederti chi sei, da dove arrivi, e dove stai andando. Sarà in questo momento che, a seconda della cultura e società in cui sei nato, comincerai ad essere attratto verso letture e maestri spirituali che potranno aiutarti nel difficile ma appagante cammino verso il ritorno a casa, e che ti guideranno verso il risveglio dal torpore innescato da meccanismi e condizionamenti nati inevitabilmente dalla tua natura di “Essere” incarnato. Questo è il cerchio della vita, la parabola del figliol prodigo, il mandala.
Nel cerchio della vita sette sono i passaggi salienti:
- Nascita o uscita dall’Uno
- Dipendenza fisica
- Edonismo
- Risveglio
- Cammino o discepolato
- Saggezza o illuminazione
- Morte fisica e ritorno a casa nell’Uno.
Nascita o uscita dall’Uno
Nel bambino appena nato l’Essere è ancora molto vicino all’Uno, non per niente si dice che guardando un bimbo negli occhi si scorge la luce di Dio. Il neonato è ancora nella coscienza universale, ma non può esserne consapevole semplicemente per il fatto che non ha ancora sviluppato gli strumenti fisici per manifestarla. Paradossalmente mano man che il bambino crescendo e sviluppando questi strumenti potrebbe farlo, la consapevolezza dell’Uno si affievolisce sempre di più fino a scomparire perdendosi nello scorrere della vita terrena: ed è giusto che sia così.
Dipendenza fisica
Nella fase successiva il bambino acquisisce la percezione di sé stesso attraverso la madre sviluppando una totale dipendenza fisica prima dai genitori e poi dalla società. In questo ciclo la nuova creatura impiega il massimo della sua energia per crescere forte nel fisico e per imparare a districarsi nel mondo. La sua crescita lo porterà a maturare il suo ego identificandosi nella personalità acquisita negli anni e scoprirà i mille doni che la vita terrena può elargirgli, fintanto che sfocerà nella terza fase.
Edonismo
Nell’edonismo egli dimenticherà totalmente il contatto con il suo Essere, sarà identificato su ciò che è diventato, su ciò che ha accumulato e sui suoi sentimenti. Godrà e sfrutterà al massimo tutto ciò che gli procurerà piacere fisico ed emotivo, ed anche questo è giusto perché più egli vivrà questa esperienza più si avvicinerà alla svolta del risveglio. Con questo non intendo dire che per tutti sia così: molti potrebbero arrivare alla svolta anche senza eccedere nell’edonismo, e molti altri non arrivandoci mai e giungere alla morte fisica tra un eccesso e l’alto ricercando invano la propria realizzazione, e di conseguenza la felicità.
Risveglio
Il risveglio può avere molteplici aspetti e manifestazioni, passando per mille sfumature che vanno dall’abbandono totale di tutti i beni materiali alla San Francesco, fino al passaggio quasi inosservato da una energia adolescenziale ad una maturità e consapevole pienezza dovuta alla scoperta della propria felicità interiore. È proprio a questo punto che ci si comincia a porre le tre fatidiche domande e ci si apre ad un nuovo mondo in attesa del Maestro.
Cammino o discepolato
Nella fase del discepolato non è detto che si debba per forza essere accompagnati nel cammino da un maestro dichiarato ed in carne ed ossa, anche se questa è la forma più consueta. Nel cammino si possono incontrare anche diversi maestri ognuno utile per quel determinato momento di crescita. A volte gli insegnamenti del maestro possono essere indiretti e molte volte passare in via subliminale e osmotica, essi inoltre possono essere tramessi ed assimilati anche attraverso i libri o forme di comunicazione multimediali. Anche nel discepolato esistono mille sfumature che vanno dal lasciare tutto per seguire il proprio maestro al condurre una vita apparentemente normale ma farcita di esperienze costruttive e di crescita spirituale.
Saggezza o illuminazione
Nella fase della saggezza l’Essere Umano finalmente si manifesta in tutto il suo splendore. Il cosiddetto Illuminato è pronto per restituire ai suoi fratelli il sapere acquisito, gli viene in modo naturale e spontaneo. Ora è in contatto diretto con la conoscenza universale, e come un canale vuoto ne è attraversato riversandola nei luoghi e nei momenti in cui ve ne sia la necessità. Egli a sua volta è diventato un Maestro ed è suo compito e piacere aiutare i suoi fratelli a intraprendere e percorrere il proprio cammino.
Morte fisica e ritorno a casa nell’Uno
Ecco l’ultima gradino, quella della realizzazione spirituale. Se nella fase precedente l’Essere si è realizzato nella sua incarnazione, in questo stadio lascia l’incarnazione e si perde nuovamente nella coscienza universale. Questa volta ne è consapevole e potrà scegliere se tornare indietro per aiutare i suoi fratelli minori, oppure perdersi definitivamente nella coscienza universale alimentandola con la sua energia.