Odore di legno di noce stagionato due anni con aggiunta di aroma al rosmarino fresco, il tutto condito da una frizzante aria mattutina di settembre.
Ecco la ricetta che accompagna il lavoro dello spaccalegna mentre prepara il carburante per il freddo inverno. Lo spaccalegna sono io e la ricetta mi è stata donata da mia madre la Terra. La consapevolezza di sentirmi parte del tutto, di essere un ingranaggio di questo meraviglioso sistema, dove niente si distrugge ma tutto si trasforma, è la mia odierna meditazione. Ora vi racconto cosa accade.
Mi preparo ad accatastare i tronchi di vecchi noci ormai morti che ho recuperato nel bosco che cinge l’orto, posiziono la legna sul ceppo, un colpo di scure e via! Lo spezzone di legno si apre in due come una noce e rilascia il suo aroma amaro. Percepisco un profumo molto intenso, che sa di antico e che mi mette sicurezza. Uno dei due pezzi rotola vicino alla pianta di rosmarino, che insieme alla rosa e alla salvia coronano lo spazio del giardino devoluto a legnaia. L’urto provoca la pianta che in risposta spande nell’aria un gustoso aroma di rosmarino fresco. Ringrazio gli alberi questi magnifici esseri, che hanno accompagnato l’uomo sin dagli albori. Preziosi e riservati essi ci procurano l’energia per scaldarci e per preparare i cibi. Semplicemente ripulendo il bosco o tagliando le piante malate ho potuto svincolarmi dal petrolio e avere la sicurezza che tutto continuerà senza sprechi e senza danni.