La celebrazione della resurrezione, la fenice che risorge dalle ceneri, un mito vecchio come il mondo che ha le sue origini dalla legge universale della Conservazione di Massa: nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Tutto in questo nostro universo è regolato da leggi le quali man mano vengono svelate alla coscienza collettiva, prima dall’esperienza mistica/filosofica di maestri e pensatori illuminati e poi dimostrate praticamente dalla scienza. Una di queste leggi ha dato origine alla ricorrenza che stiamo vivendo in questi giorni di feste pasquali. La celebrazione della resurrezione di Cristo, il risveglio della natura dopo i rigori invernali, l’uscita dal letargo. L’uomo, in tutte le culture e con modalità diverse, festeggia la certezza che non ha vissuto invano, ma che tornerà nuovamente nel ciclo universale dopo la sua morte.
Questo è un concetto molto importante che è sorto nel sapiens quando ha avuto la consapevolezza della sua morte. A livelli più sottili potremmo dire che tutto ha inizio dopo una morte, cominciando dalla morte dell’atomo primordiale che dopo la sua esplosione ha generato l’universo, fino alla concezione del tempo stesso che tale accadimento ha generato: ogni nuovo istante che viviamo nasce dalla morte dell’istante precedente. Ogni molecola di materia è generata da atomi disgregatosi da altra materia decomposta. La materia è sempre la medesima: quella generata dalla esplosione primordiale. Siamo sempre qui e ora in un continuo ciclo di trasformazioni, in una continua resurrezione dalle nostre ceneri.
Però il significato più profondo della Pasqua, ciò che più mi interessa, è quello della rinascita allo spirito, il risveglio della consapevolezza, da cui si passa quasi sempre per una grande sofferenza che porta alla morte dell’ego. Buona Pasqua a tutti! Buona Resurrezione.